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6 giugno 2016

Il Gustaviano, la Storia

                                                 Il GUSTAVIANO Parte II
Sappiamo adesso che il Gustaviano è uno stile derivante da varie epoche storiche che si susseguono nei secoli, dalle decorazione murali pompeiane, (quindi dopo la riscoperta delle Grottesche di Raffaello) da Firenze e dai Medici, attraverso Caterina de Medici, grande Regina e madre di molti Re, fino alla corte di Versailles con le sue pompose esagerate voluttuose, e magistrali, decorazioni. Sintetizzo, mi si perdoni.
Siamo alla corte di Re Gustavo III di Svezia, negli ultimi venti anni del XVIII secolo e proprio in Svezia, un re Illuminato, un amante sfortunato, e un manipolo di geniali pittori, da vita al Classicismo Gustaviano.


La bellezza e la semplicità di queste pareti ricoperte di stoffa dipinta nel modo più semplice e accattivante, serve a dare un tocco di eleganza e di modernità ad ambienti prima decisamente spartani, e rende questo stile così popolare allora. Uno stile che finalmente esce dai castelli e dalle dimore Svedesi e dilaga in tutto il paese. Come sempre dico io, spogliandosi ulteriormente degli orpelli superflui, fino a diventare, quella che per molti storici è la perfezione della Bellezza, senza l' esagerazione della capacità. Lars Bolander è considerato il più completo esponente di questa nuova Tendenza. I suoi stupendi pannelli marmorizzati, le pareti dei saloni, le leggiadre decorazioni floreali delle anticamere, si ripetono anche nelle camere da letto, sostituendo le tappezzerie fino allora d' obbligo. La diffusione, sociale e geografica, delle pareti dipinte dell' età Gustaviana va di pari passo con i mobili di quello stile, quindi le fabbriche non produrranno più manufatti ad uso esclusivo della nobiltà, ma i tessuti stampati, le stufe di ceramica, gli specchi i cristalli, sono finalmente a portata di mano della gran parte della popolazione. La spinta all' esportazione, sotto forma di sussidi statali, (gli svedesi si sa, erano svedesi anche allora, prima dell' Ikea) incoraggia ebanisti, falegnami,vetrai e fabbricanti di casse d'orologio, tipici i famosi MORA, a produrre su larga scala pezzi più o meno identici.

In quel periodo aumenta anche la produzione di divani imbottiti sedie e varie, e in quel periodo i mobili assumono un aria più austera ma classicheggiante. Le gambe incurvate diventano rastremate e tornite. Su letti divani e sedie compaiono dardi volute, greche, alternate a foglie di alloro e ghirlande. E la sedia più diffusa ha la così detta mongolfiera nello schienale, anche detto medaglione. Anche il divano in legno che oggi viene considerato tipico di questo stile, con schienale diritto, e cuscini mobili, prende sempre più campo. Il colore dei mobili considerato il bisogno di luce di quegli ambiente, è naturalmente chiaro, quasi sempre bianco, così come le stufe che sono magnificamente decorate, in maiolica, e che ancora oggi ci deliziano. Al massimo viene usato il Grigio una tenue tonalità di grigio, più vicino alle pitture ad olio che non al gesso colorato del rococò.
L' alternativa più economica alle sete di gran pregio, furono però le stoffe tessute in casa a righe o a quadretti. Questi tessuti comunemente usati in castelli di provincia, o case più semplici, vengono usati per le stanze della servitù, o come rivestimento per i tessuti pregiati, dove questo passaggio rende ancora leggermente più semplice e più bello uno stile che ancora di più si va spogliando degli orpelli e del superfluo fino a raggiungere secondo me la sua perfezione stilistica. La luce, il bisogno giustificato di luce fa si che le finestre vengano velate e decorate con sottili tendine di cotone bianco, però guarnite di smerli e festoni applicate sui vetri e accompagnate da cortine più pesanti per difendere gli arredi dall' effetto scolorante del sole. Lampadari in ottone e cristalli e specchiere dorate, sono un must. Eppure nella loro perfezione questi ambienti sono austeri, rispetto al passato e per questo molto molto moderni.


Una puntata a parte merita il Castello di Gripsholm, di cui vedete le foto qui sotto,le ultime tre sono mie e sono del 2005. Gripsholm il mio primo luogo di culto. Quello da cui per me cominciò tutto... Nel lontano 1998. Gripsholm, Il castello nel centro di Stoccolma ampliato da Re Gustavo per i dignitari di corte e i numerosi ospiti di sua Maestà. Una meraviglia di perfezione e Purezza stilistica ancora oggi.
Ma per questo ci vediamo dopo. Nella terza puntata... se vorrete seguirmi... 


Questo che vedete nelle foto di sopra, è il mio
Gustaviano
Il Gustavian Chic

La vostra Marzia Sofia

4 giugno 2016

Gustavian or Shabby ? This is the question


Molte di voi amiche, si sono appassionate alla mia storia. 
Amiche nuove, amiche vecchie, anche vecchie nemiche. 
La mia storia. 
Con quello che è il mio tormento e la mia estasi, 
e che tanto mi è costato in termini di vita.
 La solita diatriba. 

Shabby cos'è, Gustaviano cos'è. Molti mi chiedono, perché dall' alto della tua esperienza, anche solo per anzianità di servizio, non ti permetti di dire la tua? 
Sul Gustaviano, sullo Shabby e quant' altro? L' ho fatto, l'ho fatto in tempi non sospetti. Ne ho parlato anni fa sul mio Blog e anche altrove. Ho anche cercato di scrivere la mia Storia, in merito a questo. L' intento non era parlare di me, anche se attraverso me. la storia poteva essere più accattivante, e destare quantomeno un filo di curiosità in più. Eccome se l'ho fatto. Non credo sia servito a molto, ma l' ho fatto. Molti pensano di sapere tutto,

 
Io invece penso di non sapere nulla. Parlo solo della mia conoscenza Ma se vedo certe cose, a volte sconcertanti, non posso esimermi dal parlare. Chiaro che tutto qua sopra, si concentra, si assimila si riunisce. Si condensa. Pare che esista solo lo Shabby. Qui. Vedo da anni persone che dettano legge, ne vedo altre nuove crescere. ma è tutta sapienza o è presunzione di sapere ?
E lo so... c'è tanta confusione e tanta arroganza di sapere. Lo so,perché vi piaccia o no, son tutte passate da qua, dalla mia anzianità di servizio. Che cosa c'è da capire ancora? La differenza tra lo Shabby e il Gustaviano interessa a qualcuno? Forse no, ma si dovrebbe quantomeno fare un pò di chiarezza. Come mi chiedeva ieri in posta un'amica di vecchia data. 


E io le dicevo, ma è stato detto tutto!! E lei rispondeva, no, non è ancora chiaro...e onestamente se mi indigno ancora per certi episodi che accadono (veri e propri linciaggi), beh ne voglio ancora parlare.... sento di averne il dovere. Parlare di che cosa sia Il Gustaviano, e che cosa sia lo Shabby. Molti dicono che palle. Sempre sta menata! E pare come quando la maestra dalle elementari in poi ci vuol ripetere la storia e noi ci stufiamo e diciamo, che palle!!!! Ma secondo me, se vi interessa capire qualcosa, se avete voglia di capirci di più, Voi che aprite gruppi, voi che fate da Opinion leader, voi che vi cimentate, voi che sperate e sognate di fare il Meglio, di essere le migliori di capirci di più. Dovreste fermarvi tutte a riflettere. Io penso che tutti dobbiamo riflettere. Specialmente quando vedo, osservo certi attacchi incomprensibili. Tutti, indistintamente, io per prima! Dobbiamo riflettere! E allora prima ci ho riso, e poi mi son detta, 


Sì devo fare di meglio. Non posso buttarci lì due parole, e poi lasciare che tutto cada nel vuoto. Ci sono molti contrasti, molte fontane a cui dissetarsi, oppure solo rinfrescarsi, ma chi da sempre se ne occupa, ha il dovere di dire la sua.
Da oggi io vi racconterò di nuovo, la Storia della differenza tra il Gustaviano e lo Shabby e di cosa siano l' uno e l' altro e di come ci sia tanta disinformazione in merito. 
La mia storia, il mio modo di vedere le cose. Con le prove di quanto affermo.
Chi ha voglia di seguirmi lo faccia, gli altri, continuino pure ad ignorare, e ignorare, ragazzi miei, vuol dire essere Ignoranti !
Da oggi si comincia...

Qua sopra vedete nella pagina del libro da cui inizia la mia storia, che cos'è veramente Gustaviano e come fu che io cominciai a praticarlo... e di come da questo nacque anche il resto... 


buongiorno a tutti e che lo sia...

La vostra Marzia Sofia

4 ottobre 2015

Ancora su Casa da Sogno...

 
 
Carissimi amici del mio Blog
(alcuni di voi mi seguono da anni )
quindi se mi seguite sapete che questo per me è stato un anno difficilissimo
ho postato poco e solo cose private
è morto il mio adorato padre e altre disavventure mi sono occorse...
ma vi prometto che dal 2016 riprenderò il mio lavoro qui con piacere...
comunque il mio lavoro non si è fermato si è solo rallentato...
 
 
 
 
 
da anni ho l' onore di collaborare
mensilmente con Casa Da Sogno il noto magazine di arredamento
diretto magistralmente da Alberto Mazzantini
sono fiera che siano stati loro a scoprire il mio lavoro
e che poi altri importantissimi Magazine
si siano interessati a me
devo loro riconoscenza
specialmente ad una cara ragazza che da anni mi segue
e che mi chiama Regina
Barbara Medici
infatti proprio lei ha coniato questo soprannome
e probabilmente adesso se ne pente
ahahah
di fatto nell' articolo che vedete nello strillo
potrete trovare la mia ultima casa
il mio ultimo lavoro più Gustaviano
non perdetelo
 e se lo avete perso aspettate le ristampe
è un articolo
non faccio per dire... bellissimo e tutto da leggere...
 
 
riconoscete questa copertina
e cercatelo in edicola!!!
Buona giornata a tutti voi e a presto
con grandi novità
 
Marzia Sofia
 
 
 

26 settembre 2015

Io cerco L'Agostina... Una camera molto Gustavian Chic


E' proprio vero che chi cerca trova...
quando ci si concentra sulle cose brutte che ci accadono
si rischia di non vedere le cose belle
di lasciarsele sfuggire
 nella nebbia 
delle proprie amarezze e delle proprie delusioni 
ci si accorge a volte troppo tardi 
di vedere con gli occhi distorti dal dolore 
dalla rassegnazione 
dalla certezza che ci sarà sempre di peggio


e si rischia di perdere il bello il semplice 
il quelcertonosoche
che ti fa credere ancora negli esseri umani
nella vita nella speranza
Certo, per il calcolo delle probabilità


vi sono molti casi in cui ti dici mio dio 
ma il mondo è tutto così brutto?
e allora ti senti incompresa
ti senti distrutta 
senza voglia 
senza speranza...
delusa da tutto e tutti...


ma poi chi sà come... d'un tratto...
 ti accorgi che dubitare sempre 
rende le cose vere
 nel senso che se pensi male per trovarti bene
 si che forse ti salvi da qualcosa,
ma ti perdi mooolto altro...


bisogna imparare a navigare
a stare a galla sul mondo delle emozioni
bisogna capire che non si è per tutti
non tutti possono capirci e amarci
e poi...c'è chi lo fa... così...
senza chiedersi perché 
semplicemente perché... lo sente... 
e sopratutto non bisogna per paura 
rischiare di perdere 
il bello
concentrandosi sul brutto...


sei bella Agostina..
bella bella...
quanto la tua casa e il tuo mondo
quanto tutto quello che ti circonda e che crei
con la semplicità e la leggerezza
di una persona vera...
spero di non perdere mai la fiducia che mi infondi
spero di ritrovarti sempre
in qualche parte di me...


Grazie di avermi permesso di entrare
 NELLA TUA CASA
E NEL TUO CUORE

20 agosto 2015

A corte dalla Regina A Villa Regina la location ideale.


Siamo esseri umani pieni di difetti, 
quello che si vede non è sempre quello che è, 
solo quello che si fa resta e a volte nemmeno..
Difficile riuscire a mettersi a nudo 
mostrare le rughe le falle i difetti 
le piccole bassezze umane, 
c'era una foto tra queste ma non mi piaceva 
l' ho cancellata 
anche io cerco di mettere le migliori 
cerco di apparire meglio di quello che sono...


questa è la mia casa 
da un anno mi sono trasferita qua 
per renderla il mio nido il mio sogno Gustaviano 
siamo molto lontano da quello che vorrei fosse
 ma ce la metto tutta, 
considerato che a volte i nostri sogni possono non essere quelli degli altri...
le persone che qui sul Blog mi seguono 
e vi chiedo scusa se da alcuni mesi vi ho abbandonato sanno,
 che ho sempre detto tutto quello che pensavo
Chiaramente ciascuno di noi 
vede di sè quello che vuol vedere
io cerco sempre di vedermi davvero dentro
e credo di riuscirci meglio di tanti che si credono perfetti 
solo perchè hanno scoperto che non sei perfetta tu...


la gente ti pensa in un modo che spesso non sei 
bisogna convincersi che nessuno è come appare, 
per guardarsi allo specchio ci sono molti modi
vedersi davvero o credere di vedere quello che si vuole
Qua siamo io e mio figlio Ty ieri sera davanti a casa nostra 
quella che dopo diverse peripezie che spero abbiate letto nell' altro post
sarà la sede dell' evento o meglio dire adesso della Festa
che volevamo organizzare.
A CORTE DALLA REGINA 
era la parafrasi sorridente e autoironica
di un soprannome a volte ridicolo ma che ora rispetto 
come idea fondatrice di una Associazione 
in cui leggendo le mail che mi arrivano credo sempre di più...
Ci sono persone che sanno dire No decisi 
io non sono di queste, se avessi avuto questa capacità
 la mia vita sarebbe stata diversa.
Fa male pensare che persone c
che credevano di conoscermi benissimo
 hanno dimostrato di non conoscermi affatto
rifiutandomi anche la possibilità di replica alla loro fuga improvvisa.
e altre che erano sicure di vedere il bello in me
sicure che la "Regina" avrebbe fatto quello che sognavano per sè... 
poi si siano scontrate con la mia realtà più brutta.
quella più dura ma anche più fragile quella che nessuno vuol vedere 
quando è convinto di sapere tutto...
Non sono responsabile di quello che gli altri immaginano io sia.
Però cerco di essere migliore e spero di frequentare
 sempre persone migliori per imparare da loro...
Imparerò e ci penserò
non credo che le accuse che mi si muovono siano vere 
ma cercherò di migliorare, speriamo lo facciano anche loro...

In questa festa che andrò a fare per la raccolta fondi per l' AssociazioneNo profit
Donna Regina
che ho fondato e in cui continuo a credere nel bene e nel male...
io finalmente libera da gravi condizionamenti
conosco persone migliori di me e le apprezzo 
ci sono cose che mi smuovono il cuore, come certe mail che ricevo.
Io andrò avanti anche se volevo fermarmi, io andrò avanti
perchè adesso ancora di più ci credo...
questa è la parte più nuda e più vera di me come in queste foto 
senza trucco senza orpelli senza regni inesistenti...
quando mi spavento
do il meglio e comincio A lottare
SPERO DI ESSERE MIGLIORE 
DI QUANTI molti PENSANO IO SIA
SPERO SEMPRE DI MIGLIORARE
SPECIALMENTE SPERO DI IMPARARE 
A NON CREDERE NELLE PAROLE 
BASTA OSSERVARE I FATTI.

Vi aspettiamo a VIlla Regina direttamente all' uscita dell' autostrada A12 Sarzana Centro
il 5/6 Settembre 2015 
ad attendervi ci saranno un gruppo di Donne Speciali 
degne di essere delle vere Regine
altro che me... io le raccolgo solamente.
Marzia-Sofia


26 maggio 2015

Il mio Gustaviano, La Mia Storia,

LA STORIA 
E arrivò l' anno 2000
ma il mondo non cambiò e la famosa profezia non si avverò e io mi divertivo comunque.
Nonostante tutto sapevo quello che volevo. Solo che non avevo ancora la capacità di crederlo fino in fondo.
Ancora ero legata ad un uomo. Il quale cominciava a cambiare la sua percezione di me e la cosa lo sconcertava alquanto. Lo rendeva diverso. Verso di me e verso se stesso... Come poteva accettare che io che non mi ero mai mossa da casa senza di lui, che non avevo mai avuto nemmeno la chiave di casa Improvvisamente avessi una mia identità, che riuscissi a decidere per me e spesso per lui, che avessi una mia autonomia e finanziaria e decisionale. Quando aprii il mio piccolo laboratorietto, in una via di antiquari e artisti, ero al settimo cielo... per la prima volta io che ero costituzionalmente timida, e insicura, mi dissi ho 40 anni se non ora quando???
Io crescevo, finalmente, al contrario di lui che nel contempo diventava sempre più insicuro e dubbioso, sempre più debole e senza volontà. Mi osteggiava per ogni cosa. Fino a rasentare l' ostruzionismo.
Le nostre strade avrebbero dovuto dividersi allora. Eravamo di colpo diversi. Quello che piaceva a me non piaceva più a lui, e viceversa...quello che facevamo insieme non era più quello che voleva fare.
E quello che faceva lui non era più quello che amavo io.
Tra noi tutto divenne insopportabile. 


Ci amavamo ancora, ma non ci stimavamo più.
E quando non si è coesi quando non si fanno e non si credono le stesse cose, dopo, non si è più in grado di amarsi in maniera cieca e totale. Difficile che si riesca a tenere insieme un rapporto.
Ma mio figlio era ancora piccolo e io non volevo dargli un dolore che sarebbe stato ancora più grande se ripetuto nel tempo a questa età...
Quindi sopportavo io e sopportava, a malapena lui.
Anche Firenze che aveva tanto voluto cominciò a stargli stretta.
Si deprimeva per ogni cosa. Non aveva la forza di reagire, e smetteva di pensare positivo e produrre azioni e intenzioni. Mi aveva promesso di finirla con quel vizio che tanto detestavo e che non avevo mai condiviso. Io che nemmeno fumavo...
Lui mi diceva che era innocuo che lo faceva star bene un cannetta ogni tanto che vuoi che sia ...diceva... Tu sei una provinciale, non lo sai cosa vuol dire, mi fa star bene.
Ma io non lo sopportavo... 


Io invece mi trovavo bene a Firenze, ma dovevamo viaggiare molto su e giù per l' Europa e io guido malissimo lui si sentiva il mio autista e la cosa non lo divertiva affatto.
Caricavamo la roba fatta in macchina e viaggiavamo. La vendevamo benissimo al nord.
Una volta al mese rifornivamo i negozi di Hamburg ed era veramente difficile lasciare il ragazzino da solo, quindi la distanza da mia madre anche se di soli 30 km era diventata enorme...
Nel contempo facevamo tutto quanto c'era da fare per sopravvivere... Mercatini, ricordo uno in una viila bellssima Villa Orsini o Corsini non ricordo...di S Casciano con dei giardini magnifici. (come tutto si ripete nella vita è impressionante ) Mostre, cataloghi con le nostre creazioni, insomma tutto quanto adoravo fare. IO...
Lavoravo molto e restauravo anche, ridipingevo e restauravo antichi mobili settecenteschi nelle grandi case signorili fiorentine... Il mio buchetto funzionava e mi divertivo un sacco . Passavano persone di ogni razza e cultura e consegnavo lavori perfino nel nord... Ma sopratutto stavo conquistando la mia piccola parte di Firenze...e anche la mia identità...
Ricordo episodi, incredibili per me, ancora adesso.


Tipo le figlie di un famosissimo antiquario venivano da me a farsi ridipingere alla mia maniera i loro mobil, che erano di quelli che quando eravamo in Germania io acquistavo... Mobili dei più famosi mobilieri fiorentini che ancora oggi vanno per la maggiore, ero estasiata. Il mio labile ego cresceva un pò... le ho sentite dire cose sul mio lavoro che ancora oggi echeggiano nelle orecchie. Ero veramente soddisfatta, anche se le difficoltà.. non mancavano. Sopratutto sul fronte umano e sentimentale.
Mio figlio adorava il mio compagno, era come un padre per lui era il suo vero padre, poichè con lui aveva vissuto dall' età di due anni. Ma si sa, accade nelle migliori famiglie...
Ora ne aveva tredici ed era in piena adolescenza.


Quindi anche su quel fronte cominciarono i dissidi.. Ed erano notevoli... e poi ci si mise mia madre... e tutto capitolò...
Sono naturalmente molto in dubbio se parlare così apertamente della mia storia. Ma con questa Storia Vera, nel mio piccolo voglio far capire a chi non ci pensa che dietro ogni successo, se il mio si può considerare tale, ci siano un mare di cose che non sono sempre state facili... Tutto si paga ed io l' ho pagato caro... anzi carissimo.


Se volete potete seguirmi, se siete dei moralisti o siete prevenuti nei miei confronti, abbiate pietà di me di voi e non passate da queste parti... 
Buona giornata a tutti e che lo sia....

Il mio Gustaviano La mia Storia

Nel 1999
arrivammo dunque a Firenze
(mica un posticino da nulla) avevo affittato questo attico che vedete nelle foto... tra Ponte Vecchio e Palazzo Pitti, la vista era di una bellezza mozzafiato e io me ne innamorai alla prima visita. Pensai che avrei potuto pagarmi l' affitto arredandolo a dovere e adibendo alcune delle numerose stanze a B&B. Eravamo all' ottavo piano. Nell' annuncio c'era scritto 220 mq di terrazzi... mi bastò.
Solo con i nostri clienti tedeschi che avrebbero voluto visitarci, e o gli amici, avremmo potuto tranquillamente viverci dentro anche noi...
Una sorta di pensione per la pensione.
In fondo vivendo ad Hamburg eravamo abituati a quel livello di prezzi. In Germania la maggioranza delle persone nelle grandi città vive in affitto.
I prezzi delle case sono proibitivi. Diciamo che quello che costava un attico del genere a Firenze io lo pagavo triplo per un negozio in città ad Hamburg. E di negozi me ne erano rimasti tre.
Firenze e un motorino.
Uguale la Libertà e la bellezza.
Come 35 anni non fossero mai passati. Me ne sentivo 15. Il mio marchesino al Poggio imperiale. D' altra parte lui era il mio principe, e meritava il collegio più esclusivo del mondo. Un negozietto per divertirmi. E il mio compagno su è giù a supervisionare il resto in Germania. Tutto era sulla carta perfetto. Pareva.
Ricordavo ogni pietra. Ogni angolo, ogni piccolo scorcio di fiume. Ogni ricordo aveva il potere di rendermi viva.
Quella era Firenze, la mia Firenze. Ne ero orgogliosa...
Il dolore per aver lasciato a malincuore la città dove avevo passato gli anni più belli della mia vita, piano piano si stava affievolendo. Hamburg e il suo meraviglioso lago... stava per essere elaborata se non dimenticata archiviata. Eppure quanti dubbi quanta sofferenza per e anche per Tyron al pensiero di lasciarla. Si stava consumando dentro di me il dubbio e la certezza di poter ricominciare con tutto un nuovo modus vivendi. La nostra eccitazione appariva tangibile.
Ricordavo tutto di Firenze e della mia giovinezza...ed ero felice... la mia scuola, mia nonna e il suo profumo, che anche se non c'era più lei io la amavo di più ogni giorno... le mie cuginette ritrovate, i miei anni passati, i miei primi amori, la mia gioventù. La mia lingua il suono del nostro dialetto di cui da giovane mi vergognavo con quella c così assurda... tutto stuzzicava le narici e le solleticava fino farmi starnutire dalla gioia.
Ero approdata in Germania dieci anni prima...
Era tempo di tornare, mi ero detta.


Avevo quarant' anni ormai, avrei potuto godermi il mio futuro dopo tanto lavoro. Avrebbero potuto essere gli anni più belli della mia vita, avrebbero dovuto, mi dicevo.
Ma il destino ci mise una zampa, non una mano. Proprio una zampa e con un colpo violento fece un graffio indelebile sulla mia anima. Mi portò via l' unica certezza.
Si vede che tutto si paga alla fine nella vita mi dicevo io, e nonostante tutto continuavo a sognare.
Aprimmo un laboratorio in Oltrarno. Un buchetto stipato di mobili che io dipingevo come un ossessa. Ai mobili poi si aggiungeva di tutto piatti vasi vassoi, ogni genere di oggetti creati e dipinti da me. Sempre più sfacciatamente liberi dalle mode e dalle costrizioni correnti. I miei parenti mi prendevano sempre più per pazza. Chi scuoteva la testa, chi si preoccupava. Mia madre direttamente mi osteggiava con un rifiuto costante, e indissolubile. "Ah lei ll' è un artista... diceva strascicando la parola come con disgusto.... ma ll'è grulla da manihomio!" 


In una via piena di artisti di ogni genere... Io con i miei mobili dipinti di bianco antico, parevo appunto, la mosca bianca...
Mobili dipinti di bianco nella patria dell' arte e della cultura??
Tra gli artigiani famosi le più grandi botteghe d' arte... tra lo stile cinquecentesco ovunque?
Tra la gente abituata a vendere di tutto, ma che fosse ispirato almeno al rinascimento... E in mezzo a tutto questo... Che ci faceva la mia idea fissa Gustaviana?  Che andava ben oltre lo shabby chic?


Quello che accadde di bello nel 1999 fu che nella più famosa vetrina di arredamento della città dove vivevano i miei, a pochi chilometri di dovuta distanza da mia madre, vidi il Famoso "Case Svedesi" in Italiano... e lo presi immediatamente. Con mia grande felicità vi erano altre foto oltre a quelle che avevo nell' edizione tedesca. E potevo leggerlo nella mia lingua. Io il tedesco lo parlo quasi perfettamente e lo leggo anche...
Ma leggerlo in Italiano mi gustava di più. Lo acquistai immediatamente con il cuore che batteva forte forte...


PS Mi scuso per la lunghezza, sintetizzo ma non basta... mi scuso con quelli che questa storia la sanno, per averla letta sul mio Blog, ma ho ancora qualcosa da raccontarvi, se mi vorrete seguire... 
Buona giornata a tutti e che lo sia...

Il mio Gustaviano, La mia storia

La STORIA
Li mettevo in vetrina e li vendevo, ho detto. Ma eravamo in Germania, ve lo siete dimenticato?? In Italia, terra piena di sapienza e bellezza si pensa anzi si è sicuri, che l' unica bellezza sia la propria, quella codificata consolidata sicura, della storia e dell' arte che ci contraddistingue. Nessuno credo è, anche se a ragione forse, più presuntuoso degli italiani, e più restio ad aprirsi al nuovo. Avevo in questi anni, tre per l esattezza, riempito mezza città di mobili di ogni genere, portati dall' italia e decorati ad arte da me dentro il magazzino dietro casa...






Mi ero inventata di scriverci sopra a pennello le arie dell' Aida o sopratutto la Divina Commedia, o anche delle frasi di poesie di Prevert o di Dante... In Germania la gente ama l' Italia. Ama tutto quello che viene dall' Italia. Adora il cibo il sole il mare e tutto quanto fa cartolina dell' Italia. Ma in Italia ci sono la cultura, le grandi marche del bello, la grande Moda, il grande lusso, la grande Eleganza, e la si esporta in tutto il mondo. Cosa potevo aspettarmi dagli Italiani? Non lo sapevo. Tutti amano l' Italia Specialmente i tedeschi. Specialmente un, Tedesco. Il mio compagno, che si mette in testa di venire a vivere in Italia è stanco dopo anni di sù e giù... Ore ed ore di autostrada di notte di giorno, con il gelo con la pioggia, e dopo lungo insistere riesce a convincermi. Non so cosa sia stato, sarà stata la nostalgia di mio babbo che stava invecchiando, e che vedevo una sola volta al mese, ma mi mancava, sarà stato il clima, che accetto e lui decide di trasferirsi come me e Ty in Italia. 
Tanto, dice, lo stesso che facciamo ora, lo possiamo fare comunque. Lasciammo i negozi nelle mani di una persona fidata di famiglia, non dirò che ramo familiare per rispetto ,non a lui, ma al mio ex compagno... e ci trasferiamo in Italia.



 A Firenze. In centro a Firenze. 
La via che da Ponte Vecchio porta a palazzo Pitti. In pieno centro. Quindi apro un Laboratorio d' arte e decorazione di mobili e oggetti in una via dell' Oltrarno strategica per il turismo e per il passaggio di gente. Ve lo immaginate FIRENZE ? la mia città... ero al settimo cielo. ma mi sarei accorta molto presto di esser troppo avanti quindi decisamente indietro...
Sintetizzo al massimo che altrimenti i ci vorrebbero trecento puntate. Vi racconto solo quello che più vi interessa... 

saltando pezzi importantissimi ai fini di certe decisioni, ma si sa il tempo è tiranno e io voglio in una ventina di puntate eheheh arrivare al dunque.. ( scherzo) 

A Firenze che cosa accadde? Accadde una rivoluzione... La rivoluzione Marziana... 
Non fate l' errore di pensare che io vi stia nascondendo od omettendo, (trovate tutto sul blog ) io sto sintetizzando e riassumendo per arrivare a dirvi quello che mi preme... quello che si vede dal di fuori in un racconto è la millesima parte di quello che accade e delle cose che ci portano dove siamo...
Come ci arrivammo, quanto fu difficile lasciare tutto, quanto fu pesante riuscire a ri ambientarsi a cambiare abitudini modi di pensare di interagire con le persone. Quanto fu difficile il rapporto con le istituzioni con la burocrazia, con il modo di vivere diverso degli Italiani, quale io ormai non ero più.. ve lo lascio solo che indovinare.



A voi che mi leggete qui, serve solo che vi dica che
lavoravo come una matta. Creavo ( oddio che PAROLA ABUSATA ) come una forsennata... lasciando libera la mia fantasia e il mio gusto. Trasformavo dal nulla cose da buttare letteralmente... da buttare e le nobilitavo. Era mi dicevo la filosofia de " il Marchese di Carabas" da Povero a nobile solo con la fantasia... come coniugarla con il Gustaviano? A Firenze cosa c'entrava il Gustaviano tra i palazzi del 300 e del 500 .. proprio Firense quella patria che aveva dato vita a tutto ma proprio a tutto ?? eh ve lo racconterò....




E voi direte, ma quando finisce questa roba??? ehh solo un pò poi lo saprete... continuate a seguirmi siete numerosissimi... e saprete cosa c'entra... e anche se non mettete MI PIACE io vedo le visualizzazioni!! 

Buona giornata a tutti e che lo sia....

Il mio Gustaviano, La mia storia,

La STORIA
Dunque come vi dicevo, eravamo nel 96 e io avevo in mente un idea... Pensate a vent' anni fa... Era un pò difficile far capire quello che intendevo. 
Lo stile che andava per la maggiore era al massimo l' arte povera, oppure il moderno, che era già vecchio appena usciva dalle fabbriche, ma io, ci provavo a cambiarlo. 
Anche se sopratutto in famiglia mi prendevano per matta.
Quello che volevo fare, era rendere bello il brutto. Trasformarlo in un opera unica e al di là del tempo e dello spazio. 


Sopratutto delle mode. Personalizzarlo con stile. Oltre a rendere e lasciare questo mondo più pulito più ecologico meno distruttivo. Si ci credevo.Pensavo al recupero e nemmeno lo sapevo.
Sapevo che si rischiava ad ogni passo di esser considerati senza gusto o pacchiani o kitch, ma a me ad un' analisi più attenta, parevano loro dei banali imitatori di stili. 
Gente senza fantasia, né coraggio di rischiare.
E' facile sembrare nel giusto quando si imita e si corregge. Difficile è inventare qualcosa di nuovo, che poi piaccia a tutti o a molti .
Visto comunque che la visione di me in famiglia era anche precedentemente la stessa, mi permisi di continuare nella mia follia. 
Ricordo discussioni infinite con una parente. La quale insieme a mia madre era considerata una vera intenditrice di stile, in città. La tipa mi criticava ad ogni passo, ad ogni ombra,ad ogni sporcatura, ad ogni imperfezione . la mia voluta sprecisione per loro era un difetto. Invece era proprio quello che io amavo. 
Quello che io ricercavo dannatamente. 
Nel mio garage o nel mio giardino mi ubriacavo di cere e patine fino a vivere con il mal di testa o la nausea costante. Ero ore ed ore a dipingere e sporcare.
Nel 1995 in Italia, per mia fortuna, aveva aperto la prima catena di Mercatini dell' usato e io in ogni viaggio prendevo delle cose le portavo in negozio e miracolo, non facevo in tempo a metterle in vetrina che sparivano. 


I mobili di mia nonna erano già tutti stati trasformati e a volte dovevo litigare per non venderli. Li tenevo stretti. Ma tutti me li chiedevano. Improvvisamente, li volevano. Se non dicevo quali erano, li volevano. Ma guai a dire che erano quelli vecchi della nonna morta o del mercatino dell' usato. Naturalmente...
Quello non lo si poteva dire... 
Li pagavo pochissimo ma ero costretta a venderli con un buon ricarico perché non esisteva normativa in merito. Se avessi venduto un tavolo ovale con gamba centrale meravigliosa con sei sedie intorno bellissime per 35.000 lire come lo avevo pagato beh ci avrebbero sputato sopra o mi avrebbero portata al manicomio. 
Che cos'ero io?? Un' artigiana o un' artista???
Annoso dilemma che ancora mi tedia...


Avevo anche allora la mania di fotografare e devo dire, che ora ne sono più che mai orgogliosa. Queste che vedete infatti sono le prime vere originali foto storiche di quello che sarebbe diventato per forza di cose un lavoro. Vero è che mi ero avvicinata con dei colori più caldi dell' attuale bianco. Attraverso mio zio e un amico entrambi famosi pittori, dopo vari tentativi, feci come mi pareva e scoprii una tecnica di patinatura e antichizzatura come la chiamavo io ,che ancora oggi ritengo unica. A meno che qualcuno non voglia smentirmi, con i fatti.
Anche se ormai molti, non tutti secondo me, sono bravi nelle loro tipologie di patina, io credo di essere stata una pioniera assoluta. Ecco amiche...Fu così che mi innamorai delle patine. 
Mi pareva che tutto acquistasse una sua verità un suo deciso mistero. 
Era come se il fatto di sporcarle le rendesse vere, quelle cose. Consunte dal tempo e dalla storia... le guardavo e mi dicevo... mamma mia ma le ho proprio fatte io??? e com' erano attuali come erano belli... In libreria poi, avevo trovato il libro di una inglese trapiantata in America... una certa Rachel Ashwell che mi era piaciuto molto trattava di cose usurate sciupate quasi sporche.... era lo Shabby Chic... L abellissima signora bionda aveva pensato come me a rinnovare vecchi mobili.. ero finalmente sulla buona strada, ma non del tutto ... il suo stile non assomigliava a quello che volevo... mi piaceva sì, ma non era il mio mondo. 
Troppo bianco troppe rose troppo a volte, lezioso. poi avrei cambiato un pò idea ma questo ve lo dirò in seguito... Quindi.. d' incanto, sempre in libreria, Vidi il libro che mi cambiò la vita. CASE SVEDESI... in tedesco però... e me ne innamorai perdutamente. Sì di quelle foto di quello stile di quelle idee Gustaviane... 


Volevo leggerlo!!!! Ma in Italiano non c' era ancora. Mi perdevo le sfumature... ero incavolata...
Ora per spiegarvi il Gustaviano mi ci vuole un altro pò... sappiate che anche se ormai pare che il mondo tutto, specialmente quello femminile, tenga un pennello in mano... in realtà se si esce allo scoperto nel mondo reale, sono molte le persone che ancora non ne sanno niente o quasi... così se volete seguirmi, ve lo spiegherò a modo mio...sempre se vi va, naturalmente. 

Buona giornata a tutti, e che lo sia...

1 settembre 2014

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A volte lo sai resta poco da dire
a volte tacere è più giusto e finire
a volte uno sguardo è di mille parole
a volte la vita fa le cose da sole
a volte è difficile crederci e avviene
a volte ti stanchi e la forza non viene


a volte il silenzio è un rumore assordante
a volte le parole possono esser tante
a volte il pensiero si legge nel viso
a volte risolvi con un bel sorriso
a volte guardare non sempre è vedere
a volte sognare è come cadere



a volte uno sguardo sottintende il pensiero
a volte le parole non reggono il vero
a volte un sorriso confonde e sbaraglia
a volte si tratta di un fuoco di paglia
a volte una foto è bugiarda e ingannevole
a volte la vita ferisce il più debole


a volte ci pensi e ti pare infinito
a volte ti volti ed è tutto finito
a volte hai paura e ti muovi pian piano
a volte sorvoli come un aeroplano 


a volte è più facile tacere e ascoltare
a volte se parli sai di poterlo fare
a volte il tuo sguardo riflette il tuo mondo 
a volte ti senti che ci giri intorno
a volte il cammino ti pare infinito
a volte è la vita che ti mostra il dito

a volte a volte
son tante le volte...
e il dito qua sopra
ce lo avete messo 
UN MILIONE DI VOLTE!!!!!
GRAZIE
la vostra Marzia Sofia

23 agosto 2013

Restyling di una pittura Murale Gustaviana


Su questo lavoro cari amici ho ben poco da dirvi...
voglio solo che vediate le immagini
moltissimi di voi che mi seguite 
ne avete viste a volontà
ma
voi che non siete su Fb e che non siete miei fan sulla pagina Fb
Atelier Gustavien Marzia Sofia Salvestrini
forse gradirete vederne ancora qualcuna
le cose belle si vedono volentieri no???
quindi vi mostro solo immagini senza parole
Buona Visita!!





























spero vi siano piaciute..
A presto
la vostra Marzia Sofia

Le jardin Il piiù grande giardino shabby della Liguria.

Le Jardin questo è il nuovissimo giardino del ristorante che ho arredato insieme a mio figlio. Era una selva selvaggia aspra e scura come di...