11 maggio 2013

Al tramonto.... IV puntata


La porta della camera si aprì
lasciando entrare un uomo
dai forti caratteri tipici dei messicani
baffoni scuri
e colorito olivastro..
Il tipo si sedette sulla sedia vicino e lei 
e le disse
salve come si sente?
eh come mi sento?non mi sento
rispose Eva
stia tranquilla stiamo facendo il possibile per ritrovare 
suo figlio
lei deve pensare solo a guarire
ma si certo
non si preoccupi
non me la prendo più di tanto
so che va e torna
e ogni volta che torna
è il problema...
Lei si rilassi e si goda la guarigione
per poco non è finita all' altro mondo ...lo sa??
Ma scusi lei...
Commissario Lopez
Commissario mi creda io non so cosa mi è successo
perchè nessuno glielo ha detto?
No
L' hanno accoltellata signora mia
Un tizio ancora sconosciuto
le ha rifilato volentieri una sessantina di coltellate


ecco perchè sento un certo dolorino alla schiena rise Eva
Fantastica... lei riesce a sorridere comunque
ma si quando se ne sono viste tante
che vuole che siano 
una decina di coltellate in più o in meno
sospettate di lui?
di suo figlio??
ma no
ha un alibi perfetto era stato fermato dalla polizia proprio la sera prima
allora di chi
di lui?
Beh signora mia gliel' aveva giurata ..non ricorda???
Certo che ricordo
ci mancherebbe ricordo perfettamente


mi spieghi com'è andata che avete rotto?
Commisario Lopez
la prego
deve lasciare in pace la paziente!!!!
 disse l' infermiera che era dietro il vetro
che divideva la stanza.

L' ospedale era lucido e verde
come quello degli ospedali americani
e la stanza toglieva il fiato dal profumo di fiori
c'era un odore di calle e gigli bianchi  che faceva male alle narici

C'erano solo fiori bianchi in tutta la stanza...
eppure tutto era successo per colpa di quella Rosa......
Maledetti i fiori pensò...li voglio tutti FUORI!!!!

commissario si alzò
trascinando stancamente la sua stazza


 econ il passo affilato 
di chi si intonava alla vita che faceva...triste...
le rivolse un ultimo sguardo
e si chiuse la porta alle spalle
accennando un sorriso e un ci rivedremo.

Eva continuò a guardarsi intorno
ma il sonno la riprese e crollò definitivamente 
sul cuscino umido di sudore....

Eva Evinaaaa
esci da quello scannatoio...
che andiamo
la nonna era già pronta sulla porta di casa
Eva non lasciava cadere il libro dalle mani
era appassionante
uffa tanto la nonna sarebbe dovuta andare su e giù
dalla porta per almeno dieci volte
 perchè aveva dimenticato
qualcosa
quindi c'era tempo..
Firenze spandeva il solito odore di caffè tostato nell' aria 
lei si infilò il giubbotto di Jeans
e si fece sulla porta
Nonna voglio tornare a casa...
la nonna si gelò sull' uscio semiaperto..
non disse nulla
chiuse a chiave la porta e declamò
vabbene
andiamo alla stazione delle corriere.
Uffa pensò Eva ecco al solito
si arrabbia ma non lo dice
ma io voglio tornare a casa
non è che abbia voglia di vedere la mamma
quello no...
però la sua stanza le mancava
e poi forse aspettava una visita..
sarebbe stato impossibile sperarci ancora 
ma era quasi Settembre 
e lei aveva un appuntamento....

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